sabato 2 giugno 2007

Freccia











A quest'ora di notte, nel caldo silenzioso di una Milano ormai già quasi semideserta, mi è venuta voglia di mettere questo pezzo, non so nemmeno perchè, così tanto per, boh o forse perchè ogni tanto dovrei aprire gli occhi e questo piccolo monologo notturno me lo ricorda, credo.




" Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards.

Credo al doppio suono del campanello del padrone di casa che vuole l'affitto ogni primo del mese.

Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finchè non si sta in piedi.

Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.

Credo che non sia tutto qua; però, prima di credere in qualcos'altro, bisogna fare i conti con quello che c'è qua: e allora mi sa che crederò primo o poi in qualche D-o.

Credo che se prima o poi avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecentomila al mese, però credo anche che se non leccherò il culo come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose.

Credo che c'è un buco grosso dentro, ma anche che il rock and roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici, bè, ogni tanto questo buco me lo riempiono.

Credo che la voglia di scappare da un paese di ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merckx...

Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perchè comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri. "